Articolo pubblicato su AUTO d'EPOCA Stampa
Giovedì 21 Gennaio 2010 15:45

La piccola Fiat 500 riparte alt 

L'associazione REG di Scarlino (GR) aveva annunciato l'intenzione di realizzare un nuovo viaggio con auto storiche per la fine del 2009. La complessità dell'organizzazione ha consigliato però gli ideatori di posticipare la data di qualche mese. Ora però è certo: sarà per marzo 2010.
“Dalle Piramidi agli Obelischi”: questo è il nuovo affascinante raid di auto storiche che l'associazione Ricerche ed Esplorazioni Geografiche ha ideato.
Già nel marzo 2008 il gruppo aveva portato a termine un raid che ha visto protagoniste tre “vecchiette”: una Campagnola AR55 del 1955, una Nuova Campagnola del 1980 e una FIAT 500D del 1961, che fu decisamente la più ammirata (Auto d'Epoca, maggio 2008).
Il raid ha portato le tre auto e gli otto componenti degli equipaggi dalla Piramide Cestia di Roma alle tre grandi Piramidi della Piana di Giza, in Egitto, con un viaggio denominato appunto “Dalla Piramide alle Piramidi”.
Il gruppo ha attraversato il Mediterraneo da Civitavecchia a Tunisi e percorso la costa di Tunisia, Libia ed Egitto fino ad Alessandria, per poi puntare verso sud e giungere sotto le tre grandi Piramidi. Circa 5000 chilometri percorsi in due settimane. Ora la nuova idea che ha preso corpo prevede di continuare il viaggio da dove è stato interrotto e puntare verso sud.
In pratica l'idea è quella di rimandare le auto, via mare, ad Alessandria, trasferirle sotto le grandi Piramidi e da lì puntare verso l'Etiopia, verso Axum, famosa per i suoi obelischi. Quindi: “Dalle Piramidi agli Obelischi”. L'itinerario prevede di percorre l'intero Egitto verso sud, lungo la valle del Nilo fino ad Aswuan.
Lì entrare in Sudan con il traghetto che in 24 ore percorre l'immenso lago creato dalla grande diga (costruita fra il 1960 e il 1970) e discendere verso Khartoum, attraversando la città di Meroe.
Da questa area venivano i faraoni neri che durante la 25° dinastia regnarono sull'intero Egitto (circa 710-660 a.C.).
A Meroe oltre 50 tombe reali e piramidi ricordano il periodo di maggiore splendore della città, che fu a partire dal 400 a.C. A Khartoum, circa metà del viaggio, sono previsti un paio di giorni di sosta per fare un controllo accurato ai veicoli e visitare il Museo Nazionale, realizzato alla fine degli anni '60 ad opera dell'Unesco, per raccogliere i reperti salvati dalla zona del Sudan inondata dalla diga di Aswuan. Dopo Khartoum il percorso cambia decisamente direzione e punta verso est, verso le montagne dell'Etiopia che porteranno la comitiva a percorrere piste fino ad oltre 2000 metri di quota, sfiorare il lago Tana, passare da Gonder e puntare su Axum.
Qui, a partire dal I° secolo dopo Cristo, popolazioni di colonizzatori arabi fuse con popolazioni locali, dettero vita ad un regno che piano piano estese il suo dominio fino sull'altra sponda del Mar Rosso, in territorio Yemenita. Il culmine fu raggiunto all'epoca di Re Ezana (320-350 d.C.), che fu anche il primo re axumita che abbia abbracciato la religione cristiana. Del periodo del Regno di Axum sono i numerosi obelischi e steli che impreziosiscono la città, monoliti la cui altezza superava anche i trenta metri. L'obelisco più noto agli italiani è quello che fu portato a Roma nel 1937.
Alto 23,4 metri, vecchio di 1700 anni e pesante 152 tonnellate, fu restituito all'Etiopia nell'aprile 2005, ri-eretto ad Axum (in effetti era stato raccolto abbattuto e diviso in quattro pezzi) e inaugurato ufficialmente il 4 settembre 2008. Questa dunque la meta del raid di auto storiche. “Dalle Piramidi agli Obelischi”: quasi 5000 chilometri la distanza fisica fra le due località e quasi 3000 anni la distanza temporale che divide queste costruzioni che sono state prese a simbolo del viaggio.
Ma Axum ha anche un'altra importante caratteristica: in un edificio adiacente alla cattedrale di Santa Maria di Sion sarebbe conservata l'Arca dell'Alleanza, la cassa che custodisce le Tavole della Legge, su cui sono incisi i Dieci Comandamenti, donate da Dio a Mosè sul monte Sinai. Ce la avrebbe portata Re Ezana al momento della sua conversione, prelevandola da dove era custodita, su un'isola del lago Tana. Verità o leggenda? Nessuno può saperlo: il luogo è interdetto all'accesso di chiunque.
Due delle auto che hanno preso parte al primo viaggio saranno impiegate anche in questo: la FIAT 500 D del 1961 e la Campagnola AR 55 del 1955. Considerata la difficoltà del percorso, in particolare le piste che da Khartoum porteranno la comitiva al confine e poi sulle montagne dell'Etiopia, è stata fatta la scelta di portare come terza auto un fuoristrada meno storico, che possa trasportare la maggior parte dei carichi e che, in caso di difficoltà, possa andare in aiuto delle due “vecchiette”. Ancora da definire l'ultima parte del viaggio che dopo Axum lascia due possibilità: raggiungere Gibuti e reimbarcare le vetture per il rientro o puntare su Addis Abeba e lasciarle lì in attesa di riprendere il viaggio l'anno seguente.
Questa seconda ipotesi è particolarmente intrigante, infatti un'idea gira da tempo nella testa degli organizzatori: arrivare fino a Città del Capo con altre due tappe!
Un progetto ambizioso, ma pensare in grande non costa niente.

REG - Ricerche Esplorazioni Geografiche
Fabrizio Pompily 335/6050321.
Ultimo aggiornamento Giovedì 20 Gennaio 2011 09:11