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Lunedì 15 Febbraio 2010 13:20
 

Con Roberto Righetti cerchiamo di conoscere meglio la REG, l'associazione che nel marzo 2008 si è resa protagonista di un raid di auto storiche particolarmente affascinante: dall'Italia all'Egitto con tre auto d'epoca, ovvero “Dalla Piramide alle Piramidi”.

-L'associazione che ha ideato e realizzato questo raid non si occupa solo di auto storiche, come è nata e per quali scopi?
La REG (Ricerche ed Esplorazioni Geografiche) è un'associazione che abbiamo costituito una ventina di anni fa e già il nome che ci siamo scelti indicava la voglia di viaggiare, conoscere, esplorare, insomma mettersi alla prova per vedere il mondo da angolazioni particolari. Singolarmente o con altri gruppi avevamo già maturato qualche esperienza: la Parigi-Dakar podistica, una spedizione con i deltaplani in Tunisia ed un' altra dal Ciad al Cameroun, qualche selezione al Camel Trophy e la Parigi-Dakar automobilistica del gennaio 1991. Nel gruppo entrarono persone che ci fecero partecipi di altre passioni: dal parapendio alla fotografia, dall'alpinismo al ciclismo. Così furono ideate e realizzate sempre nuove avventure: una spedizione per volare in Marocco  con gli ultraleggeri, reportage fotografici in India, Vietnam ed Etiopia a cui seguirono eccellenti mostre fotografiche. E poi ancora raid ciclistici in Uganda e India e la traversata dall'Elba alla Corsica con una mountain bike resa galleggiante.
Poi a metà degli anni '90 ci siamo dedicati ad una serie di spedizioni in Etiopia. Obiettivo: ripercorrere una parte dell'itinerario dell'esploratore italiano Vittorio Bottego che, fra il 1894 e il 1896, esplorò la parte sud di quel paese e risolse l'ultimo grande mistero geografico africano: scoprì dove va a finire il fiume Omo. Una serie di spedizioni ci portarono a ripercorrere a piedi alcune centinaia di chilometri di quell'itinerario, a discendere il fiume con gommoni da rafting e a raggiungere la località in cui Bottego fu ucciso.
Poi arrivarono i record personali del 1996: due di noi che iscrissero il loro nome nel Guinness dei Primati. Luca Neri stabilì il record di permanenza in volo con il deltaplano (circa 13 ore) e Fabrizio Pompily quello di percorrenza in 1000 ore di corsa podistica (circa 3500 chilometri).

-Quando nasce l'idea del raid “Dalla Piramide alle Piramidi”?
In questi anni abbiamo realizzato tanti progetti sia di gruppo che individuali e tanti altri erano rimasti semplici idee nel cassetto. Fra questi c'era anche quello di fare un raid di auto storiche, un  viaggio che permettesse di percorrere nuove strade, visitare altri paesi ed esplorare, anche dentro di noi. Ad un ritmo che non è più usuale, ad un passo più umano, che rendesse il viaggio più consapevole, più assaporabile. Da gustare piano piano come un bicchiere di vino d'annata.
Individuiamo un percorso interessante, una meta accattivante: arrivare fino in Egitto, fin sotto le tre grandi piramidi della piana di Giza. E siccome anche in Italia ne abbiamo una, la piramide Cestia di Roma, che per altezza è giusto la quarta del mondo, perché non unire queste due località?
Il percorso da individuare, le auto da utilizzare, le persone che potrebbero far parte della spedizione. Piano piano, nel corso di circa due anni, il progetto prende corpo e si materializza.
Si arriva così alla definizione dell'itinerario: partenza da Roma, traghetto Civitavecchia-Tunisi e poi tutta la costa mediterranea di Tunisia e Libia per entrare in Egitto e arrivare fino alle Piramidi, per un totale di circa 5.000 chilometri. Tre le auto impegnate nel raid: una Campagnola A.R. 55 del 1955 con a bordo David Acquisti e Fabrizio Pompily, una FIAT 500 D del 1961 con il sottoscritto Roberto Righetti e Ferdinando Donatelli e una Nuova Campagnola del 1980 con Giancarlo Acquisti, Luca Favaroni, Leonardo e Stefano Becuzzi. Data di partenza 5 marzo 2008, arrivo previsto sotto le piramidi 17-19 marzo.

-Per questo viaggio avete avuto anche il sostegno dell'ANTEAS. Ci parla anche di questa associazione?
L'ANTEAS (associazione nazionale topolinisti ed auto storiche) è nata a Torino nel marzo 1989 con l'intento di diffondere i valori dell'automobilismo storico, non solo di carattere tecnico, ma anche umano e sociale, in particolare la FIAT 500 Topolino nei vari modelli e versioni derivate. Nello stesso anno della fondazione l'ANTEAS ottenne la federazione ASI, poi nel 2005 cambiò la sua denominazione in Associazione Nuovi Topolinisti ed Auto Storiche e trasferì la sua sede a Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna. Adesso il Presidente è Lino Trotta e l'associazione conta 1700 iscritti distribuiti su tutto il territorio nazionale.

-Ci fa un resoconto del viaggio?
Il 5 marzo 2008 di buon'ora siamo partiti da casa per essere verso mezzogiorno a Roma, sotto la piramide Cestia, in una mattinata fredda e grigia, ma circondati dal calore di alcuni amici cinquecentisti grossetani venuti ad accompagnarci e romani venuti a salutarci. Poi il ritorno verso nord, fino a Civitavecchia per l'imbarco fatto in tarda serata con un freddo pungente e una pioggerellina che a tratti sembra diventare neve.
Dall'altra parte del Mediterraneo non va tanto meglio. Arriviamo a La Goulette, porto di Tunisi, a sera e, sbrigate le formalità doganali, raggiungiamo l'albergo sotto una pioggia torrenziale.
La mattina seguente, di buon'ora, siamo già pronti a partire. Per l'ora di pranzo siamo ad El Jem, una piccola cittadina al centro della quale sorge un grande anfiteatro, costruito dai romani nel II° secolo dopo Cristo. Un colosseo di dimensioni poco inferiori a quello di Roma.
La prima tappa è subito una delle più lunghe (oltre 500 chilometri).  Arriviamo a Medenine a buio, percorrendo anche tratti di strada sterrata, per alcune deviazioni dovute a lavori in corso.
Entriamo in Libia e percorriamo tutta la costa che presenta caratteristiche differenti: la Tripolitania pianeggiante ed arida, la Cirenaica montuosa e verdeggiante. Visitiamo importanti rovine di città romane come Sabratha, Leptis Magna e Cirene, quest'ultima fondata però da coloni greci. Incontriamo i vescovi cattolici di Tripoli e Bengasi, siamo ricevuti all'Ambasciata Italiana e nel piccolo sito di Charax, dopo Sirte, scopriamo i resti dimenticati di un monumento costruito dagli italiani negli anni '30, con bassorilievi raffiguranti il Re d'Italia Vittorio Emanuele, Mussolini con soldati italiani, trombettieri e dromedari. Durante il tratto collinare della Cirenaica si manifesta l'unico vero problema meccanico dell'intero viaggio: alla 500 si rompe il condensatore dello spinterogeno.
Finalmente l'Egitto! Altro cambio di targa, che ci vede lasciare quelle libiche e prendere quelle egiziane, e altro episodio curioso che vede protagonista la 500. Al momento dell'ingresso nel paese fanno passare le auto sopra una buca, tipo quella delle officine, per controllare le auto anche da sotto. La 500 no: hanno paura che ci cada dentro!
Percorriamo la costa dell'Egitto, facciamo una sosta al Sacrario Militare Italiano di El Alamein e giungiamo ad Alessandria, una città caotica con 5 milioni di abitanti.
Con l'ultima tappa abbandoniamo la costa e puntiamo decisamente verso sud, verso Giza dove arriviamo a mezzogiorno. Le ondulazioni della strada ci fanno apparire e scomparire un paio di volte le piramidi. Poi ci siamo, siamo proprio al cospetto di queste meraviglie costruite 4500 anni fa.

-Sappiamo che avete in progetto un altro grande raid.
Si la nuova idea che ha preso corpo prevede di continuare il viaggio da dove è stato interrotto e puntare verso sud. In pratica il progetto è quello di rimandare le auto, via mare, ad Alessandria, trasferirle sotto le grandi Piramidi e da lì puntare verso l'Etiopia, verso Axum, famosa per i suoi obelischi. Quindi: “Dalle Piramidi agli Obelischi”.
L'itinerario prevede di percorre l'intero Egitto verso sud, lungo la valle del Nilo fino ad Aswuan. Lì entrare in Sudan con il traghetto che in 24 ore percorre l'immenso lago creato dalla grande diga (costruita fra il 1960 e il 1970) e discendere verso Khartoum, attraversando la città di Meroe. Da questa area venivano i faraoni neri che durante la 25° dinastia regnarono sull'intero Egitto (circa 710-660 a.C.). A Meroe oltre 50 tombe reali e piramidi ricordano il periodo di maggiore splendore della città, che fu a partire dal 400 a.C.
A Khartoum, circa metà del viaggio, sono previsti un paio di giorni di sosta per fare un controllo accurato ai veicoli e visitare il Museo Nazionale, realizzato alla fine degli anni '60 ad opera dell'Unesco, per raccogliere i reperti salvati dalla zona del Sudan inondata dalla diga di Aswuan.
Dopo Khartoum il percorso cambia decisamente direzione e punta verso est, verso le montagne dell'Etiopia che porteranno la comitiva a percorrere piste fino ad oltre 2000 metri di quota, sfiorare il lago Tana, passare da Gonder e puntare su Axum.
Qui, a partire dal I° secolo dopo Cristo, popolazioni di colonizzatori arabi fuse con popolazioni locali, dettero vita ad un regno che piano piano estese il suo dominio fino sull'altra sponda del Mar Rosso, in territorio Yemenita. Il culmine fu raggiunto all'epoca di Re Ezana (320-350 d.C.), che fu anche il primo re axumita che abbia abbracciato la religione cristiana. Del periodo del Regno di Axum sono i numerosi obelischi e steli  che impreziosiscono la città, monoliti la cui altezza supera anche i trenta metri. L'obelisco più noto agli italiani è quello che fu portato a Roma nel 1937. Alto 23,4 metri, vecchio di 1700 anni e pesante 152 tonnellate, fu restituito all'Etiopia nell'aprile 2005, ri-eretto ad Axum (in effetti era stato raccolto abbattuto e diviso in quattro pezzi) e inaugurato ufficialmente il 4 settembre 2008.
Questa dunque la meta del raid di auto storiche. “Dalle Piramidi agli Obelischi”: quasi 5000 chilometri la distanza fisica fra le due località e quasi 3000 anni la distanza temporale che divide queste costruzioni che sono state prese a simbolo del viaggio.
Ma Axum ha anche un'altra importante caratteristica: in un edificio adiacente alla cattedrale di Santa Maria di Sion sarebbe conservata l'Arca dell'Alleanza, la cassa che custodisce le Tavole della Legge, su cui sono incisi i Dieci Comandamenti, donate da Dio a Mosè sul monte Sinai. Ce la avrebbe portata Re Ezana al momento della sua conversione, prelevandola da dove era custodita, su un'isola del lago Tana. Verità o leggenda? Nessuno può saperlo: il luogo è interdetto all'accesso di chiunque.
Due delle auto che hanno preso parte al primo viaggio saranno impiegate anche in questo: la FIAT 500 D del 1961 e la Campagnola AR 55 del 1955. Considerata la difficoltà del percorso, in particolare le piste che da Khartoum porteranno la comitiva al confine e poi sulle montagne dell'Etiopia, è stata fatta la scelta di portare come terzo veicolo un mezzo  meno storico, che possa trasportare la maggior parte dei carichi e che, in caso di difficoltà, possa andare in aiuto delle due “vecchiette”. Abbiamo quindi scelto un  Daily Iveco 4x4 con 7 posti ed il cassone telonato per il materiale.
Il viaggio però non termina ad Axum, ma punterà su Addis Abeba. Lì verranno lasciati due veicoli: la Campagnola e l'Iveco in attesa di essere recuperati l'anno seguente per continuare il viaggio con l'intento di arrivare fino a Città del Capo. La Fiat 500 D invece sarà rimandata a casa, per essere la testimonial del raid.
Un altro degli obiettivi del viaggio si svilupperà subito dopo aver raggiunto Axum. Con la tappa successiva la comitiva si trasferirà ad Adigrat. Lì è stato realizzato un ospedale pediatrico grazie all'impegno economico di un benefattore maremmano. Mario Maiani, un anziano veterinario, che ha già donato ingenti somme per realizzare un ospedale a Cuzco, in Perù, un altro a Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, e una casa di riposo nel suo paese di Caldana (Grosseto), ha pensato anche a questo paese del nord Etiopia. Qui nei giorni del nostro passaggio è prevista l'inaugurazione ufficiale dell'opera e qui è fissato l'appuntamento perché la comitiva possa essere presente e consegnare delle casse di materiale medico preso in consegna in Italia prima della partenza.

Equipaggi: 
FIAT 500 D                          Righetti R.    Donatelli F.
FIAT CAMPAGNOLA  AR 55      Acquisti D.      Pompily F.
IVECO DAILY 4x4                   Favaroni L.     Acquisti G.
                                          Carli S.            Franchi C.
                                          Calisto S.         Neri  G.     
 
 
Ultimo aggiornamento Mercoledì 31 Marzo 2010 15:34
 

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